Presentazione a Hyla Italia

Di seguito la lettera di presentazone della Ippon Academy A.S.D. al nostro nuovo Sponsor Hyla Italia.

Ippon Academy è un’associazione che promuove lo sport del Judo e della Ginnastica Acrobatica con una particolare attenzione ai giovani in un’ottica non solo sportiva, ma anche educativa e sociale, è un’associazione sportiva più volte campione e vicecampione nazionale e conta un gruppo di circa 550 praticanti di Judo. Ha organizzato un programma di collaborazione e di sviluppo tecnico di alto livello allargandosi in 7 diverse località del Trentino (Rovereto, Val di Non (2), Mori, Brentonico, Riva del Garda e Fiavè ) con uno staff tecnico di alto livello e sotto la direzione di un gruppo di allenatori di qualifica internazionale e delle Fiamme Azzurre giovanili di Napoli. Ippon Academy pone al centro della propria attività lo sviluppo etico dell’atleta. Educazione, disciplina, rispetto stanno alla base del judo e sono la ricetta migliore per arrivare in alto in questa difficile disciplina sportiva, ma soprattutto questi valori stanno alla base del senso civico, una virtù che il Trentino riesce ancora ad esprimere e che Ippon Academy trasmette alle nuove generazioni nel lavoro quotidiano. Non solo nelle palestre di Ippon Academy si allenano giovani provenienti da Paesi diversi con culture diverse ma diventa un mezzo concreto di integrazione. L’acrobatica e il Judo sono tra i migliori sport per sviluppare armonicamente tutti gli schemi motori psicofisici dei giovani. Pensate che i migliori risultati si ottengono iniziando queste pratiche sportive in tenera età (4/5 anni) quando il bambino gode ancora di una particolare condizione di elasticità articolare e, con un allenamento minimo, è ancora possibile migliorare la coordinazione dei movimenti. Il maggior beneficio che il bambino può trarre dalla pratica della ginnastica acrobatica è lo sviluppo perfettamente simmetrico della muscolatura totalmente messa in funzione durante ogni esercizio con la coordinazione e la flessibilità delle articolazioni. Il Judo richiede una coordinazione motoria. La coordinazione motoria è la capacità di eseguire l’idea mentale di un movimento, che sia esso semplice o complesso, con la massima efficacia ed il minor dispendio di energia.
Coordinare, infatti, significa collegare più contrazioni e decontrazioni muscolari al fine di realizzare un movimento finale armonico ed il più equilibrato possibile. Sono sport utili sia ai bambini più timidi e insicuri perché infondono fiducia nelle proprie capacità, sia a quelli più vivaci perché insegnano a controllare la propria aggressività.

INCONTRO CON HYLA.
Durante l’emergenza Covid, nelle palestre come in tanti luoghi chiusi, è stato messo il divieto di usare la climatizzazione ed il ricircolo dell’aria. Per noi che pratichiamo uno sport in palestra (JUDO) l’aria, la qualità dell’aria è molto importante e qui nasceva il nostro problema, ripristinare la vecchia aria pesante ad alto tasso di umidità con aria fresca e asciutta. A volte la casualità ti aiuta, il primo incontro con Hyla è stato fatto in un parcheggio ed in particolare con il sig. Massimiliano Pora che mi ha chiesto se avevamo bisogno di sanificare la palestra, mi da il suo bigliettino e finisce li. Avviene il primo incontro con Massimiliano ed Andrea Wegher per spiegare il funzionamento della apparecchiatura, io dopo 10 minuti che Andrea spiegava ero già convinto ma siccome spiegava in maniera splendida lo ho lasciato finire. Per la nostra accademia abbiamo preso 4 macchine, poi un giorno Andrea mi ribadisce: sai quante cose può fare la macchina che hai preso per la palestra? Io rispondo no!!! Pensavo che facesse solamente il lavoro di sanificare l‘aria. Da li è scattato un altro appuntamento a casa mia ed è arriva un'altra HYLA con tutti i suoi accessori. In conclusione siamo a ringraziare la ditta HYLA per l’eccellente prodotto messo a nostra diposizione, ma il tutto non poteva accadere se dietro non c’erano delle persone capaci, ben preparate ma soprattutto belle persone, e qui sono a ringraziare Luca Fatturini, Andrea Wegher. Un’ultima cosa se abbiamo avuto un feeling cosi bello no è per caso, penso che le persone che ho incontrato hanno gli stessi valori che ha un JUDOKA e lasciatemi dire è tanta roba!!!

Cultura del judo
Principi
• JU
• SEIRYOKU ZENYO
• JITA YUWA KYOEI

“La cultura del judo sono tutte quelle nozioni acquisite attraverso lo studio e la pratica del judo , in accordo con i valori ed i principi definiti dal suo fondatore Jigoro Kano.”

Storia
Il Jujitsu deriva dai combattimenti dei Samurai e dei Bushi (guerrieri giapponesi). Le tecniche principali del Jujitsu erano dette Kumiuchi-waza. Era un insieme di tecniche di combattimento con armi corte o senza armi ate ad: uccidere, ferire, o catturare un avversario. Esse furono sviluppate durante l’intero periodo Edo (1603-1867). Basandosi sul Jujitsu, più in particolare sulle scuole di Kito e Tenjinshinyou fra le più di cento scuole esistenti, Kano dette una nuova interpretazione delle tre componenti dell’educazione moderna (l’educazione culturale, quella morale e quella fisica). Dopo aver migliorato le tecniche, il metodo di praticarle e le regole di arbitraggio, judo fu riconosciuto come “do” ovvero via universale di miglioramento per il carattere e la mente.

FONDAMENTI E PRINCIPI
Judo è un mezzo educativo, concepito da Jigoro Kano. Esso si basa sullo studio e la pratica di un sistema di attacco e difesa, che deriva da diverse scuole di lotta tradizionale giapponese (jujitsu) le quali privilegiavano le tecniche di proiezione e controllo. Una pratica sincera e regolare, prolungata nel tempo, guidata dai principi essenziali del judo e dal rispetto dei suoi fondamenti filosofici, migliora l’autonomia, l’autocontrollo, l’apprendimento della realtà ed il rispetto degli altri. Questo è il valore educazionale del Judo che è descritto nell’ideogramma Do ( progresso, via, area specifica di studio) della parola JUDO.

I PRINCIPALI PRINCIPI
Tre principi essenziali ed indivisibili, individuati da Jigoro Kano, guidano la pratica del judo.

JU
Adattamento.
Il primo è il principio della non resistenza e dell’adattamento (Ju). Questo principio è legato così intimamente alla disciplina che addirittura le da il nome: praticare Judo significa entrare nella via (Do) dell’applicazione del principio d’adattamento o non resistenza (Ju) .Esso invita a praticare oltre l’opposizione della forza muscolare, per raggiungere la vera maestria delle sottili leggi del movimento, del ritmo, dell’equilibrio delle forze. Ju è un’attitudine.

SEIRYOKU ZENYO
Il miglior uso dell’energia.
Il secondo principio è il raggiungimento del miglior uso dell’energia sia fisica sia mentale. Usando il primo principio e superandolo il secondo suggerisce come affrontare ogni problema con la soluzione migliore: agire correttamente, al momento opportuno, con un controllo perfetto dell’energia usata, per usare la forza e l’intenzione del partner contro lui stesso.

JITA YUWA KYOEI
Aiuto reciproco e prosperità.
Il terzo principio è l’armonia, la mutua prosperità generate dall’unione delle nostre e delle forze altrui. Nascendo dalla pratica sincera dei primi due principi il terzo suggerisce che la presenza del partner e del gruppo sono necessari e benefici al progresso di ognuno. In Judo, il progresso dell’individuo passa attraverso l’aiuto e la mutua concessione. Jita Yuwa Kyoe è consapevolezza.

FONDAMENTI DEL JUDO
la pratica del judo richiede un set di elementi essenziali ed indivisibili.

Il Dojo.
È il luogo di pratica, di studi e l’ area di lavoro. Essa isola le persone praticanti dall'agitazione esterna per incoraggiare la concentrazione e la vigilanza, consente l'organizzazione della sessione di Judo. Oltre alla semplice esistenza fisica, il Dojo è un legame mentale ed emotivo che unisce le persone praticanti.

Le regole di condotta.
Il judoka accetta le regole esplicite del Dojo: puntualità, pulizia, ascolto, controllo dei suoi atti e delle sue parole. Il judoka si sforza di rispettare le regole implicite: l'impegno e la costanza nello sforzo, nonché i requisiti personali.

Uniforme.
Tutti i judoka praticano con la stessa uniforme, eliminando ogni differenza sociale. La cintura di judo rappresenta il livello di pratica della persona che la indossa. L'insegnante di judo deve avere un Judogi bianco e non indossare né maglietta (tranne le donne), né calze.

Insegnante.
Guida la formazione verso la padronanza tecnica, appoggiandosi ai principi essenziali e alle fondamenta di Judo. L'insegnante è un esempio e un modello di ruolo.

Partner
Il Judo è praticato da due partner. Il judoka tiene conto dell'altro e si adatta alla diversità di tutti. Rispetta lo spirito dell’esercizio.

Prese.
Non esiste una pratica senza una presa. C'è una presa a destra e una a sinistra. Nel judo, le regole di presa sono definite.

Inchino (REI)
L'inchino è un segno formale del rispetto del judoka per l'insegnante, il partner, il luogo di allenamento e lo spazio di combattimento. Apre e chiude ogni fase essenziale della pratica. C'è un inchino in piedi e un inchino sulle ginocchia.

Etichetta.
L'etichetta è legata all'atteggiamento nel e fuori dal tatami.

Il Presidente dell’associazione

firma massimiliano armellini